giovedì 18 ottobre 2007

Piastrellisti su Marte

Un lunedi mattina , sono nel negozio che vende piastrelle che si trova allo sbocco di una valle prealpina con una grande tradizione di operosita' e di artigianato, una di quelle valli dove il dialetto che si parla subisce variazioni significative tra la valle e l'alta valle.
Mentre aspetto il mio turno presso il bancone assisto ad una conversazione in stretto dialetto locale che avviene tra il titolare del negozio ed un artigiano che lavora per lui di una sessantina di anni e con l'accento che indicava che aveva gia' percorso qualche decina di chilometri lungo la valle per arrivare li.
Il titolare gli stava dando le indicazioni per i lavori da effettuare per suo conto durante la settimana ,quando l'artigiano , sentendo di dover andare il giorno seguente ad effettuare un lavoro all'aperto, fermo' il suo interlocutore e in modo molto perentorio e autorevole disse (traduco dal dialetto anche se l'impatto emotivo e' stato forte) : "no assolutamente non posso andare in quella localita' domani perche' sono stato su internet per capire la strada che dovevo fare e ho visto anche le previsioni del tempo e prevedono pioggia; per cui spostiamo di due giorni questo lavoro"
Capisco che cosi' raccontato perde di Pathos , ma vi assicuro che sentire il piastrellista over 60 che forse non aveva il cellulare pianificare il suo lavoro con internet e' stata una folgorazione.
Tenete conto poi che conosco alcuni imprenditori di successo e (purtroppo) anche manager che si fanno vanto di non usare il computer.
Il problema e' l'ADOZIONE delle tecnologie , e l'adozione va di pari passo con l'utilita' e la semplicità. Diamo all'utente una cosa che gli serve e che e' relativamente semplice da usare , spiegamogli che esiste e vedremo che superera' le barriere all'adozione,sia quelle esterne (logistica,tecnicalita',costi) che quelle interne:mentalita',abitudine,predisposizione all'innovazione (bassa)

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